L'importanza primaria dei linguaggi (cosiddetti) di programmazione sta nel loro contributo all'espressione del pensiero, non solo di quello matematico-computazionale. Essi sono una feconda e potente lingua universalis, che può essere applicata ben al di là della realizzazione di programmi. Questa consapevolezza si è affermata in anni recenti ed è esplicitata nell'espressione "computational thinking", con la quale si indica l'uso di tecniche informatiche per la descrizione e soluzione di problemi di un vasto spettro di discipline, non solo scientifiche, ma anche sociali o letterarie.